DAZN presenta FEDI, un nuovo format originale che dal 26 gennaio racconta l’anima delle città italiane attraverso il calcio. Fede calcistica e tradizione si intrecciano in una narrazione inedita che ripercorre, attraverso testimonianze speciali, le emozioni e i ricordi dei tifosi locali – da quelli più celebri al popolo della curva, ai cittadini che ricordano di come le loro vite siano state spesso scandite dagli avvenimenti calcistici.
La prima tappa del viaggio nella fede calcistica italiana parte da Bologna, città dei rossoblù, passando poi per Verona e Firenze.
Ogni episodio sarà accompagnato da una colonna sonora realizzata partendo dai suoni della città, che si uniscono alla musica originale composta da Alex Uhlmann, leader dei Planet Funk: “Tra i suoni catturati dalla troupe c’era anche un signore che fischiettava in piazza Maggiore, abbiamo preso quel tema, l’abbiamo sviluppato ed è diventata la melodia del pezzo di Bologna. É molto bello immaginarsi le città a partire dalle loro sonorità”, racconta Uhlmann.
Bologna è una fede (parte 1)
Il primo episodio ha inizio con il “metereopatico” Bologna di oggi per portarci a quello storico di Bulgarelli. A fare da narratori due tifosi particolari: il collezionista Luciano Brigoli e il miniaturista Fabio Galletti, bolognesi doc che ricorderanno la vittoria dell’ultimo scudetto con aneddoti della loro infanzia. Insieme a loro anche Albi de Lo Stato Sociale (Alberto Cazzola) che racconta la sua squadra del cuore, “È una squadra che soffre, che ogni tanto vince, ogni tanto perde e che rappresenta la verità di tutti i giorni.” e il suo percorso di fede, “A un certo punto crescendo avrei anche potuto iniziare a tifare un’altra squadra, ma non mi è sembrato naturale”.
Anche Francesca Bolognini, voce di Radio Nettuno Bologna Uno – la radio ufficiale della squadra – racconta delle sue lacrime in diretta, quando il Bologna subì la retrocessione.
La casa dei tifosi (parte 2)
Maurizio Savi, custode dello stadio Dall’Ara da quarant’anni, porta gli spettatori sul campo per parlare della sua grande fortuna: aver trasformato la propria passione in lavoro. Allo stadio anche Tobia Righi, storico manager di Lucio Dalla e suo inseparabile compagno di tifoseria.
Un campo, quello del Dall’Ara, che ha visto la rinascita di tanti giocatori, che nel Bologna hanno avuto la possibilità di una seconda vita. Tra loro, anche Marco Di Vaio, ex capitano del Bologna, ora talent scout della squadra che racconta la sua rinascita, proprio come quella di una fenice, resa possibile dalla sua avventura in rossoblù e la sua prima partita,“Sono arrivato nel 2008, dopo due/tre anni molto complicati per me. Non avevo un grande mercato intorno a me, mi davano per finito e invece da qui è iniziata una seconda carriera. Le sensazioni per fortuna fin dall’inizio sono state buone perché alla prima partita che ho fatto al Dall’Ara in Coppa Italia ho fatto subito gol e da lì è iniziato un amore”.
Infine, sarà la volta di Chiara Lovato, giovane tifosa del Bologna, motorsport influencer e grande appassionata di Ducati, che farà rivivere con lei il suo momento più bello: l’invasione di campo dopo la promozione in Serie A del Bologna.
La maglia del Bologna sette giorni su sette (parte 3)
La terza parte si apre con la testimonianza di due collezionisti bolognesi: Valerio Romagnoli, fondatore del ‘Bologna Football Club Museum’, che con una visita speciale aprirà le porte del suo “museo rossoblù” e Federico Monti, un tifoso che ha collezionato oltre 300 maglie del Bologna. Protagonista sarà anche la famiglia Bulgarelli insieme all’Onorevole Giacomino che, a detta di suo figlio, grondava sangue rossoblù: per lui tutto era “tortellini, tagliatelle e lasagne”, sempre il figlio Stefano parla della realizzazione della figura di suo padre, “Dopo che papà morì ho capito cos’aveva fatto quest’uomo nella sua vita. Prima io lo vivevo come un padre normalissimo. Io l’ho visto proprio al funerale, c’erano seimila persone al funerale, ho capito cos’ha lasciato, e cosa ha rappresentato soprattutto per questa città”.
A chiudere la prima puntata di “FEDI” sarà la “sfoglina” Cristina Alberti, bolognese purosangue concepita durante i festeggiamenti per la vittoria dell’ultimo scudetto del Bologna, che racconterà gli aneddoti legati alla sua nascita mentre tira la sfoglia, come da tradizione.