Sky Italia chiude il 2021 con 719 milioni di perdita

 
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Sky Italia ha chiuso il bilancio 2020 con perdite per 690 milioni di euro, il 2021 si è concluso con un rosso di 719 milioni, e pure il 2022, come spiegano gli amministratori, porterà alla generazione di perdite.

Questi sono i freddi numeri di un bilancio il quale, nonostante le apparenze, è tuttavia meno peggio di quello che potrebbe sembrare.

Innanzitutto Sky Italia srl è riuscita a portare a casa ricavi pari a 2,613 miliardi di euro nel 2021, un calo del 9,5%, tutto sommato contenuto, rispetto al 2020 quando i diritti tv della Serie A erano quasi tutti in cassaforte a Milano Santa Giulia.

Il patrimonio netto rimane positivo per 773 milioni, dopo la ricapitalizzazione da 1,34 miliardi effettuata da Comcast nel giugno 2021.

I dipendenti scendono a 2.839, rispetto ai 3.178 del 2020 (-339 unità), ma con un piano concordato con i sindacati, con dimissioni volontarie, scivoli e senza licenziamenti.

Meno peggio del previsto il bilancio 2021 di Sky

Come detto, il broadcaster controllato da Comcast e guidato in Italia da Andrea Duilio ha iniziato un cammino di radicale cambiamento, affiancando la distribuzione satellitare con quella digitale, scommettendo:

  • sulla qualità dei contenuti, anche originali, sullo streaming;
  • l’ ultra broadband in pura fibra con Sky Wifi;
  • la produzione dei televisori Sky Glass (il sistema verrà presentato e lanciato in Italia il prossimo 15 settembre);
  • spingendo al massimo sul concetto di piattaforma aggregatrice con SkyQ (tra pochi giorni arriva pure la app Paramount+).

Nell’esercizio 2021 i primi sei mesi sono stati penalizzati pure dagli alti costi dei diritti tv della Serie A 2018-2021, che invece dalla seconda metà dell’anno scorso sono stati molto inferiori, visto come è andata l’asta (a favore di Dazn) per il triennio 2021-2024.

Nell’estate-autunno 2021, inoltre, si sono persi circa 500 mila abbonati (molti meno del previsto, con una chiusura 2021 a quota 4,4 milioni di abbonati), e ci sono stati per Sky Italia anche nuovi costi di retention, ovvero i forti sconti praticati e la revisione dei listini prezzi per trattenere il parco clienti. Continuano gli investimenti nella operazione Sky Wifi, che prevede però una marginalità solo tra qualche anno.

C’è stata infine una pesante riduzione del contributo del settore bar, business e hotel, in un anno, il 2021, ancora fiaccato dalla pandemia. Il combinato disposto di tutti questi elementi avrebbe fatto supporre un tracollo dei ricavi di Sky, che invece non c’è stato. Il -9,5% sul 2020 è accettabile, anche se va ricordato che nel 2019 il gruppo viaggiava in Italia su ricavi a quota 3,2 miliardi di euro (ora sono a 2,6 mld) e con 5,2 milioni di abbonati (a settembre 2022, secondo quanto risulta a Italia Oggi, sono circa 4,2 mln). 

Senza la A, Sky tiene

Comunque più di un analista aveva previsto che, senza la gran parte delle partite di Serie A di calcio, il destino di Sky Italia sarebbe stato segnato, con ricavi dimezzati e la perdita di almeno due milioni di clienti.

Ma non è successo: tennis, Formula Uno, MotoGp, Premier league, Champions League, l’intrattenimento di Sky Uno, le grandi serie originali e la qualità dei nuovi canali di documentari e di Sky Arte hanno fatto un mezzo miracolo.

Per l’articolo completo, visitare ItaliaOggi

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