Secondo Bloomberg, il fondo PIF dell’Arabia Saudita potrebbe acquisire una quota di minoranza del servizio di streaming sportivo DAZN prima della fine del mese
Il fondo sovrano è stato associato a un investimento del valore di almeno 1 miliardo di dollari USA sin dal mese di ottobre. Se l’accordo andasse in porto, la transazione valuterebbe DAZN 10 miliardi di dollari USA.
Qualsiasi potenziale partnership rafforzerebbe i legami tra l’Arabia Saudita e DAZN, che già trasmette una serie di eventi sportivi del Paese, tra cui la Saudi Pro League, incontri di pugilato finanziati dall’Arabia Saudita e l’evento esibizione di tennis Six Kings Slam.
L’Arabia Saudita e lo sport
L’acquisizione di una quota in DAZN consentirebbe all’Arabia Saudita di amplificare le proprie ambizioni sportive. I club della Saudi Pro League hanno investito in modo significativo nei giocatori (anche se in maniera incostante), mentre PIF e la joint venture di investimento SURJ hanno sostenuto società come LIV Golf, acquisito il club di calcio della Premier League Newcastle United e supportato il tour di tennis WTA.
In particolare, al Paese è stato assegnato il diritto di ospitare la Coppa del Mondo FIFA maschile del 2034.
Risorse fresche a DAZN
L’accordo darebbe inoltre a DAZN ulteriori risorse per espandere e consolidare la sua presenza globale. Possiede i diritti nazionali di diverse competizioni calcistiche di alto livello, tra cui Francia, Germania, Italia e Spagna, mentre è il distributore globale della Uefa Women’s Champions League (UWCL), di diverse promozioni di boxe e del Game Pass International della National Football League (NFL).
Più di recente ha concordato un accordo per acquisire Foxtel in Australia, mentre ha anche firmato un accordo per trasmettere la Coppa del Mondo per Club FIFA ampliata per 1 miliardo di dollari. Quell’accordo in particolare ha intensificato le speculazioni sul fatto che un accordo con PIF fosse imminente, dati i forti like tra FIFA e Arabia Saudita.
Il commento sul rapporto DAZN e il fondo saudita PIF
DAZN è esplosa sulla scena nel 2016, promettendo di sconvolgere il mondo della trasmissione sportiva in pay-TV offrendo abbonamenti più convenienti e flessibili, con contenuti disponibili su più dispositivi. Ha subito enormi perdite nell’acquisizione dei diritti e alla fine si è trasformata in qualcosa che assomigliava a un’emittente più tradizionale durante la pandemia, raddoppiando i diritti chiave in indicatori chiave, aumentando i costi di abbonamento e collaborando con gli operatori storici che cercava di sconvolgere.
Ora ha intenzione di diventare una vera piattaforma sportiva digitale di cui i ricavi da abbonamento sono solo una fonte di guadagno. Ha investito molto in tecnologia per abilitare scommesse, e-commerce, biglietteria e altre forme di contenuto, insieme alla sua proposta video principale. Ha anche lanciato il servizio gratuito nel tentativo di attrarre più abbonati nel suo ecosistema.
Con l’azienda che continua a fare investimenti e acquisizioni, potrebbe pensare che sia giunto il momento giusto per cercare investimenti esterni. Le tasche profonde di PIF darebbero sicuramente a DAZN una spinta in termini di finanze e risorse necessarie per realizzare la sua visione e premiare i suoi progressi finora.
Per quanto riguarda l’Arabia Saudita, avere accesso a un’emittente sportiva sempre più influente rappresenterà un’enorme risorsa di soft power, soprattutto con la Coppa del Mondo all’orizzonte.