Sinner vs Djokovic e il piagnisteo social per vederla in chiaro

Sinner vs Djokovic© ANSA

Carissimi lettori e lettrici che tanto chiedete di poter vedere la semifinale in chiaro tra Sinner e Djokovic valida come semifinale all’Australian Open 2024, parliamoci chiaro.
In Italia, che vi piaccia o meno, vige una delibera dell’AGCOM all’interno della quale vengono inseriti quali eventi che appunto per legge debbano essere trasmessi in chiaro.

Questa lista è stata snocciolata più volte dagli addetti ai lavori. Se poi fate finta di non comprendere un semplice testo in italiano, ci sono problemi per più gravi a questo punto.

Cosa dice la lista degli eventi in chiaro dell’AGOM

Per i meno avvezzi alle norme vediamo quanto prevede l’attuale normativa. Al punto 11) troviamo scritto che non possono essere trasmesse esclusivamente a pagamento la finale e le semifinali della Coppa Davis e della Fed Cup alle quali partecipi la squadra nazionale italiana e degli Internazionali d’Italia di tennis alle quali partecipino atleti italiani.

Come potete benissimo notare, è previsto l’obbligo della trasmissione in chiaro del tennis individuale solo e soltanto per quanto riguarda il torneo di Roma.
Tutto il resto, giusto o sbagliato che sia, non è MAI stato “dovuto” per il pubblico in chiaro della TV.

Quindi, mettetevi cari utenti di Facebook, X, Instagram e quant’altro, mettetevi l’anima in pace. Volete vedere il tennis con le imprese, le vittorie e tutto ciò che riserva il futuro si vostri giocatori preferiti? Aprite il portagli o e fatevi un abbonamento a Sky, NOW (o TennisTV per gli uomini) e a Discovery+ per i tornei del grande slam

La mossa del boicottaggio alle paytv

Voi potreste benissimo replicare dicendo che è giusto che il grande pubblico possa godere del momento di positività che il tennis italiano sta attraversando.

Bene. C’è un modo. Che una TV in chiaro acquisti i diritti del tennis. Se poi capita che venga un editore che investe da sempre nel tennis e che compri più partite per poi trasmetterle a pagamento, questo si chiama libero mercato. Ed è legittimo.

Se per mano divina aspettate che le TV di turno, decidano di propria iniziativa, di trasmettere in chiaro determinati eventi di tennis al di fuori della normativa AGCOM, siete solo degli utenti che colgono l’occasione per far caciara sui social-media sfruttando l’onda del momento mediatico che ha il tennis. Danno in chiaro alcune speciali eventi? Ben venga, ma che sia dovuto per il bene del tennis… anche no.

Siete liberi di smettere di vedere il tennis per ripicca, perché qualche genio della lampada vi ha detto di boicottare gli investitori senza scrupoli solo perché eravate abituati a vedere i “piccoli” tornei in chiaro (eh, si… perché alla fine quelli più “importanti” sono sempre andati a pagamento), ma non venite poi a reclamare un diritto che non esiste se non nella vostra testa e nelle vostre mani che digitano sulla tastiera.

Fino a novembre si poteva vedere in chiaro il tennis tutto l’anno? Stare ancorati al passato è una vostra scelta. Non fatela pesare su altri che hanno deciso di continuare a supportare il movimento tennistico italiano in uno dei pochi modi che si hanno a disposizione: tifando i nostri atleti e guardandoli più che possiamo in TV.

Chi vi suggerisce di fare la voce grossa sospendendo abbonamenti alle pay-tv (andando quindi a suggerire di non vedere altri sport, perché ci sono paytv che trasmettono più discipline), lo fa solo il proprio tornaconto aziendale e per giunta concorrenziale. Sarebbe meglio che tornasse a parlare di altro.

La pantomima della lista degli eventi in chiaro

Ma poi c’è anche chi continua imperterrito a sollevare la questione secondo la quale quando uno sport diventa popolare, allora debba andare per forza in chiaro e allora richiama all’ordine l’AGCOM affinché modifichi una normativa ferma da anni.

La lista un domani verrà aggiornata? Allora il discorso cambierà. Ma fino a quel momento, la situazione è questa. Che vi piaccia oppure no.

Lasciatemi dire che la popolarità di uno sport non si quantifica con quanti punti di share faccia un determinato evento in diretta TV; lo fanno i risultati degli atleti che nonostante le difficoltà di trovare spazio (anche) sulla TV in chiaro, ci mettono anima e corpo per raggiungere risultati sempre migliori.

Un esempio lampante? La scherma. È una di quelle discipline dove l’Italia ha fatto scuola. Ci è riuscita non certo grazie alle decine di ore in diretta su Rai 1 e Canale 5. Ma grazie ad atlete come Valentina Vezzali che, telecamera o meno, portava in alto la propria federazione di riferimento rappresentando poi tutta l’Italia intera.