La “pax calcistica” che passa attraverso l’accordo fra Tim e Dazn è più vicina: il tutto, però, in un complesso mosaico in cui anche Sky e Vivendi finiscono per avere una parte in commedia. In quest’ultimo caso con il socio francese di Tim, primo azionista con il 23,75%, che potrebbe giocare un ruolo “disruptive”, addirittura acquisendo Tim Vision.
Fase 1: accordo TIM-DAZN
A quanto risulta al Sole 24 Ore il puzzle si andrebbe componendo, a partire dall’intesa fra la telco e l’Ott che sono in partnership sui diritti audiovisivi per la Serie A nel triennio 2021-24, acquisiti da Dazn per 840 milioni all’anno.
Tim però, come è noto, qualche mese fa ha chiesto alla stessa Dazn una revisione del minimo garantito di 340 milioni annui versati alla piattaforma. Il tutto sulla base di piccoli e grandi problemi che si sono tradotti in minori abbonamenti e mancati ritorni economici per Timvision.
Fra questi anche l’effetto della “concurrency”: la visione in contemporanea di un medesimo contenuto che, di fatto, ha portato a dividere il costo della sottoscrizione fra utenti.
Le negoziazioni sarebbero ora in dirittura d’arrivo. Non c’è visibilità sulle cifre e fonti vicine al dossier indicano come non veritiero il quantum di 100 milioni di “sconto” all’anno che avrebbe come contropartita il venire meno dell’esclusiva: il fatto cioè che la app di Dazn possa vivere autonomamente su smartphone, tablet, pc e smart tv, ma solo su Timvision fra i set top box. Niente Sky Q o Vodafone Tv per intendersi.
Al di là della diatriba sulla cifra citata dai rumors, è invece da dare per assodato che l’esclusiva sia sul tavolo della negoziazione fra Tim e Dazn, con la telco che si sarebbe definitivamente resa disponibile a far venire meno questa condizione.
Fase 2: Sky incontra DAZN
In parallelo, a quanto verificato dal Sole 24 Ore sono iniziate le discussioni fra Sky e Dazn. Del resto, senza la condizione dell’esclusiva nulla sarebbe d’ostacolo a riportare la app di Dazn su Sky Q.
Sono prime interlocuzioni, preliminari visto che ancora manca di fatto l’accordo fra Tim e Dazn. Ma uno degli elementi posti subito dalla media company di casa Comcast sul tavolo starebbe nella contropartita dell’offerta economica da fare all’Ott. E qui, oltre alla app sui decoder, per Sky andrebbe compresa l’apertura di canali lineari (uno o due) di Dazn sulla pay tv.
La questione non è da poco. La società, guidata da marzo in Italia da Stefano Azzi, ha puntato sin dall’inizio del campionato – e non retrocedendo dall’idea neanche a fronte dei problemi di visione soprattutto nelle prime giornate – a una distribuzione di contenuti esclusivamente in streaming (tranne che per bar, hotel e ristoranti dove è stato siglato un accordo con Sky). Dall’altra parte, canali marchiati Dazn e visibili sulla piattaforma Sky significherebbero maggiori reach e introiti pubblicitari.
Fase 2bis: Dalla Francia, Vivendi
Si vedrà. Nel frattempo, con una Dazn che si starebbe guardando intorno oltre la sola Sky, anche per Tim il ventaglio di possibilità si sarebbe ampliato comprendendo una Vivendi che, come rilanciato peraltro dalla testata online Tvzoom, potrebbe essere interessata ad acquisire Timvision. Tim e Vivendi non hanno commentato i rumors.
Va detto che le basi per una possibile operazione sono quantomeno state poste da tempo. Come anticipato sul Sole 24 Ore del 5 novembre, ha infatti preso forma (e a ridosso dell’estate dovrebbe essere ultimata) la migrazione di Timvision su piattaforma myCanal: il servizio Ott della Canal+ del gruppo Vivendi.
L’operazione era stata avviata due anni fa da un Cda Tim a trazione Elliott ed era volta a sostituire l’infrastruttura che fa “girare” il servizio “fatta in casa” da Timvision con tecnologia e know how di Accenture.
È chiaro che questo avvicina il mondo Timvision e quello di Canal+ (che in Francia è a sua volta forte di contenuti su cinema, calcio, intrattenimento). E la strategia delineata dall’ad Tim Pietro Labriola, con la suddivisione dell’azienda in parte servizi e parte rete, non collide.
Qui il cerchio potrebbe eventualmente chiudersi in due modi. Il primo: con un acquisto da parte di Vivendi (che possiede Canal+) di una Timvision che manterrebbe l’esclusiva dell’app Dazn (con l’idea evidentemente di non rafforzare una Sky vero e proprio competitor diretto).
Oppure, sempre che l’operazione vada in porto, con l’acquisto di una Timvision senza esclusiva per la app Dazn. Nel caso, con prezzi differenti. Certo è che sul piatto della bilancia c’è l’ingresso dalla porta principale in Italia nel mercato media ed entertainment. Il core business di Vivendi.