Lo è, e non lo è.
Le mosse furbe di TIM
Se TIM, come dalle ultime dichiarazioni, vuole diventare a tutti gli effetti una nuova Sky, obiettivamente gli mancano ancora quei passi fondamentali affinché si possa dimostrare tale.
Tralasciando l’area intrattenimento dove è decisamente lontana anni luce dalla pay-tv controllata da Comcast, anche sul lato prettamente sportivo la bilancia non è che penda del tutto dalla parte della compagnia telefonica.
Perché i contenuti, TIM li ha solo perché parte di accordi commerciali stipulati con Mediaset (Infinity), Discovery+ (Eurosport) e DAZN. Il rischio d’impresa degli eventi acquistati non sono certo di TIM.
TIM non ha firmato alcun tipo di acquisizione in questi mesi. Nessuna.
Le due offerte a confronto
Se andiamo a vedere la “guida-tv” sportiva di TIM possiamo vedere che, tolti i diritti e/o canali in comune (come Eurosport), sia solo DAZN a fare la differenza che ha deciso di puntare tutto solo e soltanto su un unico prodotto: il calcio, e più nello specifico la Serie A.
Il calcio (Serie A) è sì il prodotto che contraddistingue da sempre l’offerta commerciale di una TV, ma è anche quella che a conti fatti rende meno. Sia in termini di abbonamenti (il pack Calcio di Sky fino a ieri era il meno venduto), sia, conseguentemente in termini economici (costi di accesso al segnale, produzione, giornalisti, ecc…).
Che non sia calcio a DAZN ne vediamo ben, ben poco. A parte la NFL sulla quale sta facendo un buon lavoro e sull’accordo boxistico con Matchroom (siglato però a livello globale), finito l’anno solare 2021 a DAZN rimangono solo le freccette. Non sufficiente a accaparrare l’appassionato sportivo più “aperto”.
Sull’altra sponda del fiume, invece, sempre a partite dal 2022, abbiamo oltre alla Serie A (tre partite), Serie B (tutte le partite), Coppe Europee e campionati esteri una buona offerta sportiva che comprende il Sei Nazioni di Rugby (durata dell’accordo non svelata), il basket europeo e americano con Eurolega e NBA, i motori con Formula 1 e MotoGP (pronta al rinnovo fino al 2025), le coppe europee di Rugby, il grande tennis internazionale con l’ATP Master 1000 per altri 2 anni e tanti eventi “minori” a corollario dei diritti principali.
Conclusione
Se sia vincente o meno l’offensiva di TIM verso Sky lo dirà solo il tempo (si potranno vedere i risultati tuttavia già in autunno), ma quel che è certo è che se TIM vuole sostituirsi a Sky a livello di sport deve fare ancora parecchia strada.
Con un occhio che guarda all’Antitrust con la spada di Damocle dell’abuso di posizione dominante.
D’altronde, in tribunale campeggia a caratteri cubitali la scritta “La legge è uguale per tutti”.