C’era tempo fino al 29 marzo per assegnare i diritti nazionali della Serie A del ciclo 2021/2024. Oltre quella data difatti il bando attuale era considerato a tutti gli effetti, nullo.
Invece, dopo oltre 40 giorni di continue assemblee conclusasi con un nulla di fatto, oggi, in Lega si sono decisi finalmente di mettere la parola fine a una telenovela che nemmeno gli sceneggiatori di Beautiful potevano pensare.
DAZN, con un pre-accordo strategico con TIM, ha battuto la concorrenza di Sky Italia e, con una somma pari a 840 milioni di euro (300 dei quali grazie all’accordo con TIM), si è aggiudicata la trasmissione di tutte le partite di Serie A del triennio dal 2021/2022 al 2023/2024.
Delle 10 partite, in virtù del bando, 7 saranno in esclusiva assoluta (Pack 1): ciò vuol dire che DAZN potrà trasmetterle su qualunque piattaforma lei voglia; i rimanenti 3 match saranno visibili solo in streaming (Pack 3).
Verrà molto probabilmente rimesso a bando invece il Pack 2, ovvero la trasmissione delle 3 partite senza esclusiva di DAZN su un altro operatore TV. L’unica interessata al momento sembra essere Sky Italia che, grazie al lavoro di mediazione svolto soprattutto da Scaroni (AD del Milan), la Lega è riuscita a togliere qualche “big match” dal Pack1 per poterli vendere nel pack2 e renderlo così più appeetibile.
Come numeri, il contrario dell’ultimo triennio.
I prossimi passi
Ora però la “vera” partita è un’altra: a parte quella legale che è immaginabile ci sia c’è anche quella della sfida tecnica. Lo streaming in Italia può reggere un traffico concentrato nelle ore poche delle partite senza dover far subire agli utenti i vari problemi che lo streaming comporta??
La stagione del cambiamento è alle porte. Non resterà che attendere.